Chiediamo al Dott. Michele De Martinis che dialoga quotidianamente con la prescrizione medica, anche solo per capire esattamente che cosa si voleva ottenere da quella prescrizione e in questo caso dall'ortesi plantare.

Come si inserisce la figura del tecnico ortopedico in questo pool di esperti che devono valutare la postura e gli appoggi del piede?

La figura dell'ortopedico, del fisiatra, del fisioterapista dialogano insieme?

 

"Il medico ortopedico e il fisiatra hanno il primo approccio con il paziente che descrive quelle che sono le sue difficoltà. Dopodiché il medico dà un'indicazione, a volte una prescrizione dettagliata, ma il più delle volte un'indicazione sulla patologia e quello che potrebbe essere il rimedio di questa patologia.

Il paziente viene da noi e si procede a tutta un'analisi di approfondimento di questa patologia per verificare nella quantità cosa vuol dire avere un'obliquità pelvica piuttosto che una dismetria piuttosto che una scoliosi, utilizzando gli strumenti che abbiamo a disposizione per misurare e non solo verificare se c'è un obliquità pelvica, di quanti gradi è questa obliquità pelvica se questa produce o non produce una scoliosi, se produce o non produce un valgismo del ginocchio e via discorrendo.

Quindi misuriamo queste cose e poi di solito l'ortesi che ne consegue tiene conto di tutti questi fenomeni, per cui direi che la realizzazione è pressoché perfetta.

Mi confronto quotidianamente con i medici, anche se a volte alcuni, non tutti per fortuna, hanno la presunzione di indicare nel dettaglio la prescrizione che noi riscontriamo non essere sempre congrua.

In questo caso è d'obbligo per una questione di etica professionale, informare il medico che si procederà probabilmente in un modo diverso.

 

Dott. Michele De Martinis

 

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